La parola Mindfulness si traduce con il termine “pratica della consapevolezza” ed è la capacità di essere pienamente presenti nelle nostre vite permettendoci di viverle nel qui e ora. Significa “prestare attenzione in modo specifico: con intenzionalità, nel momento presente e senza giudizio” (Kabat-Zinn, 2010). La Mindfulness affonda le sue radici nelle tradizioni contemplative buddiste ed è volta a ridurre la sofferenza emotiva attraverso la connessione mente-corpo. Troppo spesso ci troviamo a preoccuparci e a rimuginare su problemi che potrebbero verificarsi, altre volte ci capita di ancorarci al passato, faticando a lasciarlo andare. In questi momenti è come se il corpo svolgesse delle attività in automatico, mentre la mente si “scolla” da esso viaggiando nel tempo, tra il passato ed il futuro. In quei momenti, più che mai, è necessario prendere consapevolezza dei nostri processi mentali e delle emozioni ad essi associati, per permetterci di riportare gentilmente l’attenzione al presente.

Si tratta, quindi, di imparare progressivamente a selezionare ciò che è realmente importante e di lasciare andare il superfluo. Attraverso la Mindfulness è possibile imparare a giudicare un po’ meno i nostri pensieri, le nostre emozioni e criticarci un po’ di meno. Con il tempo e la pratica costante la Mindfulness può rivelarsi un valido alleato, in associazione alla psicoterapia individuale, per imparare ad osservare i pensieri come eventi mentali che non vanno a definire la persona. Negli ultimi dieci anni sono sempre maggiori gli studi che evidenziano l’efficacia dei gruppi Mindfulness in associazione ad una psicoterapia individuale, in particolar modo per quanto riguarda il trattamento di disturbi psicologici come ansia, depressione e nella riduzione dello stress. Sono ottime le evidenze scientifiche riguardanti l’effetto della Mindfulness sulle malattie croniche, sul dolore acuto, sui problemi cardiovascolari, sul decorso del cancro e sulle malattie polmonari (Williams & Penman, 2016).